A Festambiente 2024 foreste, aree protette e biodiversità protagoniste dell’ultima giornata dell’eco-festival di Legambiente
Legambiente: “Con i premi dedicati alle buone pratiche di sostenibilità e agli esempi di conservazione della biodiversità lanciamo un segnale a cittadini e istituzioni sull’importanza di puntare sulla valorizzazione dei territori protetti per rafforzare il percorso verso la transizione ecologica ed energetica”
Valorizzare le buone pratiche di sostenibilità ambientale che in Italia possono essere un traino per raggiungere la completa transizione ecologica ed energetica a emissioni zero. Questo l’obiettivo dei tre premi dell’edizione 2024 di FestAmbiente 2024, l’eco-festival di Legambiente che da 36 anni a Rispescia (GR) è punto di riferimento per la sostenibilità e la tutela ambientale. Sono tre i premi che sono stati assegnati : il premio Ecodesign rivolto alle realtà imprenditoriali impegnate nella gestione sostenibile delle foreste e nel riciclo del legno; il premio Parchi Emissioni Zero che riconosce alle aree protette il merito di aver promosso attività e progetti di riduzione della CO2; e infine il premio Biodiversità in memoria di Assunta Brachetta, che punta sugli esempi virtuosi di conservazione della biodiversità.
Il “Premio Biodiversità di Festambiente alla memoria di Assunta Brachetta” è stato assegnato a Niedditas – CPA Società Cooperativa di Arborea, una realtà sarda che ha fatto della mitilicoltura il suo fiore all’occhiello, tanto da declinare il settore in chiave di economia circolare. Nello stagno della zona umida di Corru Mannu (OR), la Niedditas ha realizzato un isolotto artificiale con gli scarti della lavorazione delle cozze, promuovendo l’economia circolare e migliorando le condizioni di conservazione della biodiversità. L’isolotto artificiale ha una forma ovoidale (lungo circa 20 m, largo 7 m alto 2 m posto a circa 50 cm sul livello medio del mare) è quasi completamente immerso nell’acqua e rappresenta un perfetto esempio di economia circolare e di ripristino della natura: utilizza scarti di lavorazione che altrimenti andrebbero smaltiti e si basa su una soluzione basata naturale per creare un luogo sicuro per la nidificazione di laridi, ossia gabbiani e sterne.
Il riconoscimento Ecodesign di Festambiente alla Palm SpA Società Benefit di Viadana (MN), a cui va il merito di aver basato le sue produzioni sui principi dell’economia circolare. Con il recupero di legname fuori mercato a causa dell’infestazione epidemica del bostrico tipografo della Val di Fiemme, la società mantovana contribuisce a risollevare le sorti di un’area certificata PEFC, che sei anni fa era già stata gravemente colpita dalla tempesta Vaia.
A vincere il premio “Parchi Emissioni Zero” sei aree protette in altrettante categorie: sul fronte degli acquisti verdi si distingue la performance della Riserva naturale statale Tenuta di Castelporziano con l’85% di applicazione del GPP e anche l’istituzione di un referente specifico per le spese di forniture e servizi green. Per i parchi rifiuti free, l’attestato di merito va al Parco nazionale dell’Appenino Lucano, Val d’Agri – Lagonegrese, perché i 29 comuni dell’area protetta hanno raggiunto un tasso di raccolta differenziata del 65,9%, registrando una crescita di RD del 9% rispetto all’anno precedente. Per la categoria Green Community all’Unione di Comuni Montana Lunigiana per aver realizzato la prima summer school dedicata alla gestione delle risorse idriche.
Al Parco nazionale delle Cinque Terre il podio della categoria mobilità sostenibile per il turismo attivo, per aver istituito all’interno dell’AMP una zona di speciale tutela per la mitigazione degli impatti acustici sui pesci e la fauna marina e dove la navigazione sarà riservata solo a barche con motore elettrico. Il progetto Maremma Mia promosso dal Parco delle Colline Metallifere Grossetane vince nella categoria dedicata all’agroecologia, per aver dato vita a una filiera corta dove trovano spazio le produzioni delle più importanti realtà del parco geominerario, con un’attenzione particolare all’ambiente e alla qualità delle materie prime lavorate, tra cui la farina di grano antico tenero. A chiudere la cerchia dei premiati, per la categoria gestione sostenibile delle foreste e delle filiere forestali, il Parco nazionale del Gargano, per aver promosso l’associazione forestale ForGargano insieme al Consorzio di Bonifica montana del Gargano, cinque comuni della zona e varie imprese e associazioni, allo scopo di promuovere una filiera locale certificata bosco-legno per la diffusione di buone pratiche agricole e selvicolturali.
“I nostri Parchi rappresentano un patrimonio inestimabile non solo per la biodiversità che custodiscono, ma anche per l’identità culturale e sociale delle comunità che li abitano e li circondano. Sono luoghi dove natura e cultura si intrecciano creando un legame profondo tra la conservazione del nostro ambiente naturale e lo sviluppo sostenibile delle aree territoriali. Ed è questo il faro guida che ha sin da subito mosso la nostra azione di governo verso una piena valorizzazione del nostro straordinario patrimonio ambientale – dichiara il sottosegretario al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Claudio Barbaro -Siamo all’inizio di un percorso e appuntamenti come quello di oggi sono fondamentali per recepire i suggerimenti di chi da moltissimi anni si impegna fattivamente su queste materie. Nutriamo quindi profondo e sincero rispetto e conosciamo l’importanza delle associazioni ambientaliste e la grande storia di Legambiente, sentinella e custode di questo immenso patrimonio che ci circonda. Contiamo anche sulla vostra collaborazione, attraverso un’opportuna concertazione che sicuramente vedrà Legambiente protagonista, per migliorare e consolidare la legge 394”.
“Le aree protette, oltre a mantenere efficienti gli ecosistemi e tutelare le specie a rischio, sono un volano per lo sviluppo del turismo sostenibile e un’occasione unica per le comunità locali che possono attingere dalle buone pratiche messe in atto nei territori protetti per creare nuove opportunità in vari settori importanti per l’economia del nostro Paese – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – Per potersi esprimere al massimo, le potenzialità delle aree protette devono poter contare su politiche che le considerino veri e propri laboratori territoriali della sostenibilità. Una buona occasione per iniziare ad agire in tal senso è l’attuale discussione sulle modifiche alla legge quadro sulle aree protette 394/91, sui cui Legambiente si è già espressa durante un’audizione in Senato, ma cogliamo la proposta di collaborazione espressa dal Sottosegretario al quale chiediamo un incontro per discutere con lui i nostri punti. Proposte che vanno nella direzione di migliorare l’iter per istituire nuove aree protette, rafforzare la gestione del mare protetto, garantire l’autonomia degli enti parco e assegnare un maggiore ruolo alla comunità del parco, ridefinire le procedure per l’approvazione dei piani dei parchi e delle aree contigue, insieme alla previsione di un programma nazionale di finanziamento unitario per tutte le aree protette, una maggiore integrazione con la Rete Natura 2000 e le strategie comunitarie”.
“Ai vincitori dei tre premi di Festambiente riconosciamo il merito di aver promosso nei territori la sostenibilità ambientale con le loro attività – dichiara Antonio Nicoletti, responsabile nazionale parchi e aree protette di Legambiente – Dall’agroecologia agli acquisti verdi, dalle green communities alla mobilità sostenibile, fino all’economia circolare e alla gestione sostenibile delle foreste, la via tracciata per le aree protette e per chi ha scelto di far diventare la sostenibilità il pilastro portante del proprio business punta a consolidare nelle comunità locali una cultura ambientale in grado di rafforzare il legame tra territori e natura e promuovere la transizione ecologica. La tappa finale del percorso che entro il 2040 ci dovrà portare a emissioni zero nette necessita di coraggio e di una forte capacità di prevenzione perché la crisi climatica influisce sulla perdita di biodiversità, rendendo gli ecosistemi meno capaci di rispondere al cambiamento. Ed è proprio qui che in particolare le aree protette entrano in gioco per diffondere politiche di sviluppo sostenibile e costruire in sinergia strategie di adattamento a scala territoriale”.