Legambiente Sardegna nell’ambito della indagine Beach Litter 2019
sottolinea che anche nella nostra isola i rifiuti in plastica (in particolare originati dalla pratica dell’usa e getta) continuano a invadere i nostri litorali.
Legambiente: “Approvare al più presto la legge di recepimento Direttiva sulla plastica monouso e il disegno di legge ‘Salvamare’ sul fishing for litter”
Nelle 5 spiagge sarde monitorate, per un totale di circa 9 mila metri quadri, sono stati trovati una media di 1237 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia , il 94% dei rifiuti censiti è rappresentato dalla plastica (dato significativamente maggiore rispetto all’81% della media nazionale).
Il fondo del mare custodisce ormai, al pari della sabbia, delle alghe e delle conchiglie, quantità di plastica inimmaginabili, che ciclicamente le mareggiate depositano sulla riva per poi riprendersi, lavorando il rifiuto così come fanno con le conchiglie. E la plastica –dalla macro monitorata dall’indagine “beach litter” alla micro (pezzi inferiori a 0,5 cm) che invece quest’indagine non prende in considerazione- va spesso sostituendo la componente naturale nella duna e sulla spiaggia emersa con un fenomeno dalle proporzioni sempre più preoccupanti.
“Dobbiamo prendere atto del fallimento del nostro modello di produzione, consumo e gestione del rifiuto –afferma Annalisa Colombu, presidente di Legambiente Sardegna, insieme ai tanti volontari che anche quest’anno stanno portando avanti le campagne di pulizia care all’Associazione. E’ urgente prendere coscienza dell’attacco perpetrato dall’uomo all’ecosistema marino negli ultimi decenni e cambiare rapidamente rotta investendo nella ricerca per liberare il mare dalla plastica che già c’è, sostenendo le imprese responsabili che mettono sul mercato alternative valide e accessibili, favorendo gli acquisti responsabili e consapevoli orientati alla riduzione dei rifiuti”.
E ridurre i rifiuti a monte, e quelli in plastica in particolare, è davvero la priorità dell’oggi che deve orientare la vita quotidiana di noi cittadini-consumatori nel momento in cui scegliamo cosa mettere nel carrello della spesa, come anche le politiche regionali. Dalla Regione Sardegna, già consapevole della importanza della riduzione, ci aspettiamo sempre maggiori sollecitazioni rivolte al sistema commerciale e l’impegno a promuovere un progetto innovativo per rimuovere le migliaia di tonnellate di rifiuti spiaggiati che i Comuni, nonostante siano i soggetti direttamente competenti, non hanno le risorse umane ed economiche per affrontare.